giovedì 23 ottobre 2008

Il silenzio dei deficienti.....

Meglio il silenzio, talvolta. Meglio mille silenzi della conferenza stampa di ieri di Silvio Berlusconi. E meglio anche il silenzio mediatico, lo stesso paventato da me più volte nei precedenti interventi, piuttosto che un'informazione falsata, goffa, serva, supina, indifferente, perversa, fradicia. Lo stato del giornalismo nostrano è corrotto al punto da spingermi a guardare “La Talpa” in sostituzione di un qualsiasi TG.
L'opinione pubblica è quotidianamente veicolata verso la contrarietà, verso il biasimo nei confronti del mondo accademico; e non ce ne sarebbe neanche bisogno. Gli studenti sono facinorosi fannulloni, senza voglia di studiare; i professori, dei privilegiati che stanno più in vacanza che in aula; i precari – ricercatori, docenti non strutturati, dottorandi, assegnisti di ricerca -, dei mentecatti giustamente sottopagati. E questo è ciò che i media trasmettono, la verità che vogliono costruire.
La realtà è un po' diversa. La realtà è un'istituzione che ha bisogno di fondi, finanziamenti, volontà migliorative; una realtà in cui professori e studenti sono costretti a fare lezione in aule che non sono aule, in corsi spesso mutuati, e dunque affollatissimi e non rispettosi dei diversi piani di studio. Una realtà in cui i docenti risparmiano sulle fotocopie. Una realtà in cui gli aumenti di stipendio sono messi a carico delle singole università. Una realtà dominata e tenuta in piedi da ricercatori che per contratto non sono obbligati a svolgere attività didattica; eppure la svolgono, per volontariato o per spirito di iniziativa. Una realtà in cui interi corsi, spesso fondamentali e propedeutici, sono tenuti da giovani precari, pagati 2000 mila euro per l'intero corso e motivati solo dalla propria passione e dalla propria voglia di far bene.
Ma le cifre che emergono sono altre. Le università italiane non rientrano tra le prime del mondo, ci sono milioni di facoltà con meno di quindici iscritti, c'è spreco di risorse.
Le cifre vere, quelle restano in fondo al pozzo, nell'oblio di piccoli blog come il nostro; relegate all'informazione da dilettanti, da farsa, ai paria della comunicazione. Le cifre vere sono quelle di un distacco progressivo e inqualificabile dell'apporto dello Stato alle casse accademiche. Le cifre sono davvero rilevanti quando manifestano una tendenza, un interesse, un movimento ideologico. E il movimento ideologico del nostro attuale governo si chiama attacco alla pubblicità dell'istruzione; al diritto alla formazione personale; al diritto alla qualità per chiunque.
I propositi squadristi di Berlusconi sono solo l'ideale prosecuzione di una logica che sta permeando il suo intero operato: l'annientamento della coscienza critica dei propri cittadini, già divenuti sudditi da un po'; accade lo stesso nelle dittature. Non c'è errore più grande di sottovalutare il problema: paventando la minaccia di pseudo totalitarismi rossi, i nostri amministratori hanno innescato una macchina perfettamente oliata, costruita sulla quiescenza e sulla dabbenaggine popolare. La crociata contro i giovani e contro la cultura è il risultato di un modus operandi ben preciso, che solo gli ingenui possono definire miope. E' una precisa scelta politico-ideologica che trova i suoi capisaldi nella concatenazione causale produci-consuma-crepa.
E ci sono vari modi di crepare. In senso fisico, magari sotto le manganellate di qualche burattino ligio al dovere; e in senso morale. Da entrambe non si torna più indietro.

1 commento:

Anonimo ha detto...

spesso l'opinione pubblica crea stereotipi dai quali è difficile staccarsi,quel che è grave è che la disinformazione crea un circolo vizioso,che rischia di compromettere la coscienza critica delle persone.
Anch'io ho paura che succeda ciò che hai detto,ovvero un governo che ci voglia sudditi, non partecipi.