giovedì 31 luglio 2008

alza il volume/Marlene Kuntz

Visto che ieri sera erano in concerto qui a La Spezia...consiglio i Marlene Kuntz...

Il gruppo composto attualmente da Cristiano Godano (voce e chitarra), Riccardo Tesio (chitarra) e Luca Bergia (batteria) nasce ventuno anni fa a Cuneo.
Da allora si sono guadagnati uno spazio preciso nel panorama musicale italiano, pubblicando 7 album:Catartica (1994), Il Vile (1996), Ho Ucciso Paranoia (1999), Che Cosa Vedi (2000), Senza Peso (2003), Bianco Sporco (2005) e Uno (2007).

Curiosa l'origine del nome...Marlene è un omaggio all'attrice Marlene Dietrich,mentre Kuntz viene dal titolo di una canzone dei Batthole Surfers,Kuntz appunto(ndr:kuntz è una storpiatura di cunts che nello slung americano significa "fighe").

Qui sotto c'è il video di "Bellezza",singolo estratto da "Bianco Sporco".



Per saperne di più:
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marlene kuntz su wiki
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mercoledì 30 luglio 2008

Storia d'Italia (1948-1949)

1948

1 gennaio:entra in vigore la Costituzione

18 aprile:prime elezioni politiche repubblicane, col 49% dei voti, Democrazia Cristiana è il primo partito italiano

30 settembre:esce il primo numero di Tex,il fumetto western creato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galeppini

cultura:arriva nei cinema "ladri di biciclette" di Vittorio De Sica

1949

4 aprile:l'Italia firma il Patto Atlantico

4 maggio:tragedia di Superga

1 luglio:il Vaticano "scomunica" chi vota il Partito Comunista

cultura:esce "riso amaro" di Giuseppe De Santis

martedì 29 luglio 2008

domanda della settimana /1

Se la spremuta d'arance si chiama aranciata; la spremuta di limoni, limonata.... come si chiama la spremuta di pompelmo?

lunedì 28 luglio 2008

Mafie

Le mafie sono una questione di tutto il nostro paese. Non possiamo permetterci di pensare che siano solo al sud, sarebbe un errore troppo grave.



[la canzone si intitola "cappotto di legno",il testo è del cantante,Lucariello.La musica invece è di Enzo Bosso.]

domenica 27 luglio 2008

Appunti di...Primo Soccorso / 1



Solo alcuni piccoli consigli riferiti a situazioni che possiamo trovarci ad affrontare , niente di spericolato o pericoloso (non aspettatevi indicazioni su come eseguire una tracheotomia con una Bic…non ci riuscirebbe neppure McGyver…). La cosa fondamentale è ricordarsi che è molto meglio non fare niente che fare danni ! E chiamare SEMPRE e SUBITO il 118!!!!
Bene…cominciamo….


Quando e come chiamare il 118
I motivi per chiamare il 118 solitamente fanno riferimento a situazioni di grave malore : persona non cosciente o confusa (possibilità di shock : confusione, pallore, sudorazione….) , con dolore toracico acuto (spesso insieme ad affanno e sudorazione), con difficoltà respiratorie, in caso di incidente (stradale,domestico,sul lavoro…) , per ustioni e traumi e comunque per ogni situazione certa o presunta di pericolo di vita.
Attenzione: Alla Centrale Operativa possono giungere più telefonate contemporaneamente, ma gli operatori sono pochi, per cui se si è in più di una persona sul luogo dell’emergenza conviene accordarsi su chi deve chiamare ( la telefonata è gratuita ma questo non deve incentivare ad ‘abusare’ del servizio).
Alcune informazioni sono indispensabili per programmare operativamente l’intervento: per prima cosa devi identificarti e fornire un recapito telefonico reperibile (non deve essere occupato fino alla fine dell’operazione) in caso di caduta della linea telefonica o se all’operatore servono altre informazioni , precisare il luogo dell’evento (frazione,via,numero civico) e i riferimenti idonei per raggiungerlo velocemente . E’ bene riferire il numero delle persone coinvolte e le condizioni della vittima (basta rispondere in modo esaustivo alle domande dell’operatore del 118…comunque le informazioni saranno riguardo alla capacità di parola, respiro o sulla presenza di ferite…)
Attenzione: E' indispensabile mantenere il più possibile la calma e lasciarsi guidare dalle domande dell’operatore e ricordare che il codice di emergenza verrà stabilito in base alle vostre informazioni!E’ infine opportuno rimanere sul luogo dell’evento, potrebbe essere necessario fornire altre informazioni e/o avvisare se la situazione cambia.


Ricordate che questo è il primo passo per salvare la vita ad una persona…senza qualcuno che avvisa i soccorsi tutto il resto delle operazioni diventa impossibile!

Orgoglio Ligure


Da oggi Il Ghetto è lieto di sostenere il gruppo genovese "Buio Pesto".
Nascono nel 1983,ma pubblicano il loro primo album solo nel 1992.

Nel 1995 la svolta,decidono di cantare in dialetto genovese. E da lì il successo, in tutta la loro carriera più di 50.000 dischi venduti, traguardo che gli è valso nel 2005 un disco d'oro alla carriera consegnato dal Comune di Genova.

Il loro ultimo disco "Liguria" è uscito lo scorso mese di giugno.

I Buio Pesto si sono dedicati anche al cinema. Hanno al loro attivo due film, "InvaXon - alieni in Liguria" e "Capitan Basilico" in uscita il prossimo autunno.

Qui sotto vi proponiamo "O ballo".Buon ascolto!!!


Per saperne di più:
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giovedì 24 luglio 2008

Costituzione Italiana/1

Nell'anno del 60° anniversario della nostra Costituzione, Il Ghetto si propone di omaggiarla con una serie di post che di volta in volta andranno a ricordarci cosa c'è scritto nella suprema legge dello Stato italiano.

Prima di cominciare cosa vuol dire costituzione:significa colonna vertebrale,significa regola di base.E' ciò che è più necessario ad un organismo perchè esso possa vivere. E questo non è valido solo per uno stato,pensate anche ad una famiglia,ad una società,ogni formazione sociale ha una sua costituzione.
Questo significato è un significato molto generale,descrittivo,usato sopratutto da sociologi e politologi,ma oltre a questo dobbiamo tenerne presenti almeno altri due:il primo è quello di manifesto politico (usato dagli storici,attenti più che altro ai principi che i costituenti hanno voluto cristallizzare in un dato momento storico),il secondo è quello di testo giuridico (cioè di lex suprema che regola il funzionamento di uno stato).

Detto questo alcune caratteristiche della nostra costituzione:
è una costituzione rigida:cioè garantita.Garantita rispetto alle modalità di revisione (per modificarla è necessaria una legge che ha un iter parlamentare molto più lungo e complesso rispetto a quello di una normale legge,ma ce ne occuperemo quando parleremo dell'articolo 138).E garantita perchè essa prevale su ogni altra fonte di diritto dell'ordinamento.
è una costituzione lunga:cioè è una costituzione frutto di istanze e valori diversi,i quali hanno tutti trovato posto nel testo finale. E' un pregio della nostra costituzione.Perchè è figlia del dialogo,dell'incontro di idee diverse.
Bisogna poi aggiungere che le costituzioni lunghe sono caratteristiche di quegli ordinamenti che hanno vissuto dei regimi totalitaristici,è ovvio che specificare determinate cose nella costituzione,significa attribuire a queste cose le garanzie che solo la costituzione,grazie alla sua rigidità,riesce a garantire.(ndr:tutto questo dovrebbe evitare,almeno in linea teorica,il ripetersi di situazioni quali fascismo o nazismo etc..).

La costituzione italiana fu scritta dall'assemblea costituente eletta il 2 giugno 1946 e cosi composta: democrazia cristiana (37,2%),partito socialista d'unità proletaria (20,7%),partito comunista (18,7),unione democratica nazionale (7,4),fronte dell'uomo qualunque (5,4%),partito repubblicano (4,1%),blocco nazionale delle libertà (2,9%),altre liste (2,3%).
I lavori della costituente terminarono con l'approvazione della costituzione il 22 dicembre 1947,seguì poi la promulgazione da parte del capo provvisorio dello stato,Enrico De Nicola,il 27 dicembre dello stesso anno e infine l'entrata in vigore il 1 gennaio 1948.

Alla prossima...

Alza il Volume/The Niro

Questa settimana vi propongo The Niro. Non fatevi ingannare dal nome,perchè Davide Combusti è italianissimo, infatti è nato trentanni fa a Roma.
Qui sotto il video di "About love and indifference", singolo che potete trovare nell'ep "an ordinary man" e nel cd "The Niro", entrambi usciti nei primi mesi del 2008.



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martedì 22 luglio 2008

Storia d'Italia (1946-1947)

Dal 1946 al 2008.La storia dell'Italia repubblicana attraverso le immagini.

1946

2 giugno:nasce la Repubblica Italiana

Umberto II,l'ultimo Re.Enrico De Nicola,il primo Presidente della Repubblica

26 dicembre:Giorgio Almirante fonda il Movimento Sociale Italiano (MSI)
Cultura:Eduardo De Filippo scrive "Filumena Marturano"

1947

4 marzo:viene eseguita l'ultima condanna a morte in Italia.

1 maggio:Strage di Portella delle Ginestre.La banda di Salvatore Giuliano fa fuoco su un comizio sindacale in piazza per la festa del lavoro.

15 giugno:Fausto Coppi batte Gino Bartali.Il giro d'Italia è suo!

Cultura:Viene pubblicato "Se questo è un uomo" di Primo Levi

domenica 20 luglio 2008

Sette anni dopo...


Ogni anno, in questo periodo ho sempre cercato di buttare giù due righe per ricordare i giorni del G8 a Genova…non lo mai fatto per evitare di essere troppo emotiva o, di contro, troppo analitica.
Per fortuna tutto il vortice emotivo di cui ero in balia subito prima e subito dopo le giornate di Genova (sto parlando di almeno 2 anni!) ora si è affievolito…anche il mio disperato bisogno di dare una dettagliata a precisa spiegazione logica ad ogni singolo, minimo avvenimento perdendo giornate intere a cercare di ricostruire secondo per secondo cosa era successo, chi erano le persone coinvolte, quali sono state le cause, quali gli effetti…anche questa fase mi è passata.
Mi è rimasta la rabbia, benché io abbia conseguito più consapevolezza.
Ora, dopo sette anni, penso che non sia fondamentale trovare una verità assoluta : ognuno di noi ha vissuto quei giorni e tutte le ripercussioni degli avvenimenti successivi a modo suo .
Ho capito che per quanto il G8 abbia lasciato in ognuno di noi, in qualche modo, un segno ( a qualcuno un’impercettibile carezza ad altri una ferita), è difficile accomunare i nostri vissuti…e quindi lasciando in disparte la politica, la cronaca, le accuse ,le documentazioni, le infamie, i filmati e le foto…per me quei giorni sono stati mio padre che alle 4 del mattina mi spiega come comportarmi il giorno dopo, sono un cordone infinito di greci che attraversano il corteo cantando ‘Bella Ciao’, sono il caldo disumano e il sole che non ti lascia scampo, sono un gruppo di freackettoni inglesi che cantano e ballano su un Routemaster; sono le migliaia di volti, molti mai visti, intorno a te che camminano, ti sorridono, scambiano due fugaci parole o condividono con te, sconosciuta, una bottiglietta d’acqua o l’ultimo pacchetto di cracker; sono i genovesi che per quanto siano stati intimiditi dall’arrivo dell’esercito di NoGlobal che avrebbero devastato la loro città non ci hanno negato acqua e rifugio .
Quelle giornate, per me, sono gli elicotteri sopra la testa che ti assordano, sono i carabinieri che battono ritmicamente i manganelli contro i loro scudi al tuo passaggio, sono i limoni da spalmare intorno agli occhi per contrastare l’effetto dei fumogeni, sono la corsa infinita per sfuggire alle cariche, sono l’attesa degli amici rimasti indietro e la paura di scoprire che ‘sono stati presi’, sono il rientro a casa e la realizzazione di essere scampata ad una mattanza…sono la pelle d’oca che ho in questo momento mentre, scrivendo, tutto questo mi è tornato alla mente e al cuore…

Ciao Carlo…

La salita più dura, dopo la scorciatoia

Non è un atterraggio morbido. Pare più un’avaria, un guasto a un’ala, un incidente zeppo di responsabilità. E’ un muro crollato, anche. Quel muro che aveva per malta la passione, capace di inchiodare ai teleschermi milioni di persone.
Aveva esaltato anche i francesi Riccardo Riccò, restii per tradizione a lodare chiunque non si pronunci con la erre moscia o non abbia l’accento finale nel cognome. Ci eravamo illusi un po’ tutti, inguaribili romantici. Ingenui.
La positività all’antidoping non è certo una novità nel mondo del ciclismo; e non c’è granché da stupirsi, aggiungerebbero i maligni. Ma la tegola è pesante, e non basterebbero tutti i sarcasmi del mondo a scaricarne un po’ il peso. Si tratta di un ragazzo di ventiquattro anni, un volto nuovo, giovane, emergente; e anche se al candore della giovinezza non crediamo più da tempo, auspicavamo che ci fosse pulizia dietro quel volto spavaldo e sicuro, dietro quei ciuffi rossi, vivaci per antonomasia. Ci siamo sentiti liberi di emozionarci, come facevamo con Marco Pantani.
Si è consumato invece l’ennesimo alto tradimento. Un tradimento che Riccò ha perpetrato in primis nei confronti di se stesso, un corridore baciato da madre natura per qualità atletiche e classe, con un futuro brillante davanti.
Ora si tratterà di aspettare le controanalisi, come la prassi vuole. Ci saranno le solite professioni di innocenza, la solita volontà di ripartire da capo, per tornare più forti di prima. Frasi fatte, che ricordano tanto le serie tv poliziesche, dove il malvivente colto in fragrante e portato al fresco deve minacciare il suo carceriere, bramoso di vendetta. E’ la sua parte, e la deve portare avanti.
Ritornare più forti di prima. Come quando, dopo la vittoria di Super-Besse, Riccardo prometteva/minacciava di vincere anche a Bagnères-de-Bigorre. Solo che stavolta la spavalderia potrebbe non bastare.

sabato 19 luglio 2008

19 luglio 1992, via D'Amelio

La ferita è ancora aperta. E la partita con la mafia non è finita.

"La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità." (Paolo Borsellino)

Sponsor/1

Testimonial famosi e uno sponsor prestigioso. Ecco la nuova rubrica de "Il Ghetto".


Il ghetto ringrazia "La Marti" per la preziosa collaborazione nella realizzazione della rubrica "sponsor".

giovedì 17 luglio 2008

Buon Compleanno

Domani,18 luglio,è il compleanno di Don Andrea Gallo. 80 anni!! Auguroni!
Certamente non gli arriverà il nostro messaggio di auguri, ma sono d'obbligo.
Perchè è un prete con le palle, è un prete che mi fa sperare che anche nella chiesa ci sia gente capace di andare contro corrente e non abbassare la testa di fronte ai diktat del vaticano.
Per parlare di lui ho scelto di riportare un'intervista rilasciata al Secolo XIX l'8 luglio scorso...


Il 18 luglio don Andrea Gallo, fondatore e anima della Comunità San Benedetto, compirà ottant’anni. E le preoccupazioni del cardinale Canestri ora fanno sorridere: il prete di strada è ancora al suo posto, così come don Federico Rebora, l’anima spirituale e nascosta della Comunità.

"Dalla Chiesa mi voleva arrestare".


E pensare che il cardinale Canestri, vent’anni fa, lo consigliò bonariamente: «Tu e il parroco ormai siete avanti con gli anni, mi disse, se mancate voi chissà cosa succede a San Benedetto, dovreste lasciare spazio a qualcun altro. E io: eminenza, ma qui dentro ci sono un presidente, un consiglio direttivo, tanti responsabili laici. Don Federico ed io non abbiamo nemmeno la firma in banca...».

Gli acciacchi dell’età si fanno un po’ sentire, ma la mente è lucidissima.

Don Gallo racconta, risponde alle domande senza dimenticare un particolare. Ricorda di quella volta che, giura, il generale Dalla Chiesa voleva arrestarlo per complicità con i terroristi della XXII Ottobre e lo aveva salvato solo l’intercessione di Siri. O quell’altra che un anarchico si andò a sfogare con lui: «Era dispiaciuto per non aver potuto partecipare a un attentato»...
Ma prima di iniziare il colloquio, svegliandosi nelle prime ore del pomeriggio completamente digiuno (dopo una interminabile notte di lavoro, incontri e lettura) don Gallo va in chiesa. E prega, faccia a faccia al Crocifisso. Con la stessa compostezza con cui ascolta ragazzi sbandati per la droga, lucciole in cerca di una via d’uscita dal racket, intellettuali e giornalisti.

Don Gallo, di lei si dicono tante cose. La più comune è che fa un buon lavoro, peccato che sia un prete...
«Io sono prima di tutto un sacerdote, sempre. Ora mi si adatta anche il termine “presbitero”, che significa anziano».
Si dice anche: prete ribelle.
«Non alla Chiesa, a volte ribelle alle ingiustizie, d’istinto, senza calcoli. Il cardinale Bagnasco, quando è venuto in visita, mangiando con me il bollito me l’ha detto: a volte, la lingua bisogna saperla anche mordere».
Lei da quel giorno se la morde?
«Quando l’ho fatto non me ne sono mai pentito, il cardinale aveva ragione. Ma come diceva Govi: a volte ti prende uno sciuppun de futta...».
In qualche modo, lei è certamente un’icona della città di Genova, ed è un’icona col sigaro in bocca. A ottant’anni, fuma ancora?
«Sempre, soprattutto quando sono solo, perché il toscano mi aiuta a meditare e pregare. Ho iniziato perché lo fumava uno zio, fratello di mamma. Ma finché sono stato nei salesiani, dal 1948 come novizio fino al ‘64, non mi è stato possibile fumare. Così, quando ho lasciato l’ordine di don Bosco per entrare nella chiesa diocesana genovese come sacerdote, per prima cosa ho acceso un sigaro».
Il sigaro è il simbolo della Cuba comunista...
«Posso avere simpatia per i cubani, il cardinale Tarcisio Bertone, tornando da Cuba e visitando la nostra comunità, me ne ha portato uno in dono. L’ho messo da parte come un caro ricordo, ma non l’ho mai fumato. Se lo facessi, sarebbe come tradire i miei toscani, quelli che per me sono gli unici sigari».
Però l’ha tenuto, quel sigaro. In ricordo del cardinale che è diventato Segretario di Stato Vaticano?
«Soprattutto in ricordo di Fidel Castro, il cardinale mi ha detto che gli era stato dato da lui personalmente. Però anche Bertone ha tutta la mia stima, io rispetto i miei superiori e sono pronto a ascoltare le loro correzioni».
Lei sa che, con il suo modo di fare anticonvenzionale, piace talvolta più ai laici non credenti che ai cattolici?
«Siri una volta, parlando con il sindaco Cerofolini, gli disse: quel don Gallo con i giovani è come il cacio sui maccheroni. Fulvio me lo raccontò solo a distanza di anni, dopo la morte del cardinale, ma era una indicazione pastorale, bisogna saper parlare a tutti. E poi io credo nei segni. Lo sa chi mi battezzò?»
Il suo parroco?
«No, un laico dichiaratamente massone e non credente, il professor Ugo Erede, che in Liguria ha fatto scuola ai grandi medici. Il mio è stato un parto difficilissimo, chiamarono quel luminare come ultima speranza quando sembrava che né mia madre né io dovessimo farcela. Mi tirò fuori col forcipe e, vedendo un Crocifisso in stanza, capì che i miei erano cattolici e consigliò di battezzarmi subito. Visto che un prete non c’era, mi battezzò lui».
Per molti che vivono fuori dalla Liguria, la chiesa genovese è fatta da due nomi contrapposti: don Gallo e don Gianni Baget Bozzo, la sinistra e la destra. Amici o nemici?
«Ai tempi della guerra partigiana, avevo sedici anni, io e Baget eravamo nella stessa brigata cattolica comandata da mio fratello Dino. Poi Gianni ha fatto delle scelte: ha fondato un gruppo politico che si chiamava “Ordine civile”, è entrato in consiglio comunale, poi nel giugno del 1960 si è schierato apertamente con Tambroni. Quando è diventato sacerdote, non più giovanissimo, mi sono un po’ stupito. E poi è stato socialista e ora è azzurro. Abbiamo percorso strade diverse, non ci sentiamo mai. Però l’ultima volta che ci siamo incontrati, ci siamo abbracciati».
Lei è comunista?
«No. Ma la scomunica ai comunisti all’indomani della guerra è stata male interpretata e male applicata. Il testo latino diceva che erano colpiti quelli che abbracciavano nella sua piena sostanza il materialismo ateo. Invece tanti padri di famiglia, in quei giorni, si sentivano in colpa per aver votato Pci».
Però lei è considerato da sempre vicino alla sinistra. E qui, nella sua comunità, ha accolto anche brigatisti in regime di semilibertà...
«Questa comunità è aperta a tutti, da sempre. Quando nel maggio del 1979, il generale Dalla Chiesa ordinò una maxi operazione negli ambienti della sinistra di Genova, disponendo perquisizioni, fermi, controlli e una ventina di arresti a persone accusate di “fiancheggiamento” delle Brigate Rosse, dopo l’uccisione di Guido Rossa, io so per certo che ero tra quelli nel mirino. Mi sono state dedicate cinque pagine della relazione parlamentare della Prima Commissione politica sul terrorismo, la mia personale convinzione è che in quell’occasione sia stato Siri ad opporsi al mio arresto: per poter incarcerare un sacerdote, infatti, doveva essere necessariamente avvertito prima il suo arcivescovo».
Non ha mai temuto di essere strumentalizzato, usato, dagli anni del brigatismo all’avventura del G8?
«Ai tempi dell’offensiva delle Brigate Rosse, a San Benedetto, avevamo aperto un vero “deposito bagagli” per aiutare chi non aveva una casa, e le Br avrebbero potuto benissimo usarlo per nascondere armi e esplosivo, nessuno avrebbe controllato. Ma non lo hanno fatto. Una volta, invece, venne a sfogarsi da me un giovane: dietro alla stazione di Principe erano in sosta alcuni pullman spagnoli, il gruppo di autonomi al quale apparteneva aveva deciso di lanciare delle molotov a scopo dimostrativo: perché erano gli anni di Franco, la Spagna era un simbolo della destra. Quel giovane era disperato, piangeva».
Era pentito per aver partecipato a un attentato?
«No, era disperato perché avevano estratto a sorte chi avrebbe lanciato le bottiglie incendiarie e lui non era stato scelto. Non so perché venne da me, ma certo fu l’occasione per aprire un dialogo».
Lei, con la sua scelta di una comunità aperta, riceveva le confidenze di molti, poteva fare breccia anche nella coscienza dei brigatisti...
«Un episodio che mi colpì fu quello della morte dell’avvocato Edoardo Arnaldi, sospettato di contiguità con le Br. Quando iniziò una perquisizione nel suo studio, mise sul tavolo tre pistole regolarmente denunciate, ma mentre gli uomini delle forze dell’ordine stavano eseguendo i controlli, si sentì uno sparo. Un’inchiesta accertò che era stato un suicidio. Lui era ateo, ma i suoi familiari mi fecero sapere che l’avvocato Arnaldi aveva detto una volta: se al mio funerale ci sarà un prete, voglio che sia don Gallo...».(fonte il Secolo XIX, 8 luglio 2008)

Dunque di nuovo buon compleanno Don Andrea!!!

Se volete saperne di più:
Don Andrea su wiki ita
Comunità di San Benedetto al porto

mercoledì 16 luglio 2008

Alza il Volume/Sigur Ros

Nuova rubrica che si propone di offrirvi consigli musicali...

Si parte con i Sigur Ros,band islandese nata nel 1994. Sono incasellati nel genere post-rock, ma personalmente, al di là del mio odio verso le definizioni, non credo sia possibile etichettarli.
Alle loro spalle hanno 5 album, l'ultimo, uscito lo scorso 20 giugno, si intitola "Med sud ì eyrum vid spilum endalust" (in italiano dovrebbe significare "con un ronzio nelle orecchie suoniamo all'infinito"). Proprio da quest'ultimo lavoro è tratto il brano che vi propongo qui sotto, si intitola "Gobbledigook" (per vedere il vero video della canzone andate sul canale youtube dei Sigur Ros, è un video vietato ai minori e quindi non è possibile aggiungerlo al post).



Per saperne di più:
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martedì 15 luglio 2008

Bolzaneto, 15 condanne e 30 assoluzioni


Le accuse erano gravi , i fatti sono stati molto peggio delle documentazioni .
Non può rimanere tutto impunito , non si possono legittimare le torture , non si può non fare giustizia alle percosse e alle umiliazioni…e invece,ancora una volta l’hanno fatto.
82 due persone , alcuni arrestati per strada , altri provenienti dalla scuola Diaz sono state trattenute nella caserma di Bolzaneto e lì torturate , mortificate , picchiate , minacciate …
E per la legge è come se non fosse successo niente.
Io non dimentico…nessuno dovrebbe farlo…

VERGOGNA!

Impronte

Amos Luzzato è un medico e scrittore italiano,per otto anni da '98 al '06 è stato presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Vi riporto qui una sua intervista rilasciata qualche settimana fa ad Alessandra Longo per Repubblica.


"Sono stato bambino e non potevo andare a scuola con gli altri. Ricordo che mi dicevano con il dito "Mamma, guarda, quello è un giudeo". Sono cose successe 70 anni fa, cose che mi hanno segnato la carne e la memoria. Cose che non dimenticherò mai per quel che mi resta da vivere. Prendere le impronte ai bambini rom, come vorrebbe Maroni, significa compiere una schedatura etnica. E questo è totalmente inaccettabile".

Luzzato, che cosa sta accadendo al nostro Paese? Anni fa sarebbe venuta in mente ad un governo una proposta del genere?
"C'è un razzismo latente nella cultura italiana, dovuto purtroppo ad un'insufficienza culturale. Ciclicamente si manifesta. Ricordo di essere stato a Palazzo Chigi quando, durante un precedente governo Berlusconi, venne fuori l'idea di schedare tutti gli immigrati. Ero presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche e dissi che, se le prendevano a loro, avrebbero dovuto prenderle anche a noi. Mi spiegarono che non c'era un'iniziativa mirata ma solo l'inizio di un processo di identificazione generalizzato. Forse fiutarono l'aria. Alla fine, non ne fecero nulla. Io sono rimasto a quell'episodio".
Adesso non sembra ci sia alcun imbarazzo. Si evoca esplicitamente la schedatura di bambini.
"Infatti quest'ipotesi è di gran lunga peggiore. Prendere i polpastrelli dei piccoli di un certo gruppo etnico significa considerarli ladri congeniti, prevedere che diventeranno dei delinquenti e commetteranno dei reati. E' evidente e inaccettabile il segno razziale di questa iniziativa".
Immagino le ricordi qualcosa.
"Si,mi ricorda il mio essere bambino, bollato, timbrato, come un giudeo di cui non fidarsi".
Come finirà?
"Non credo che sia costituzionalmente corretto un processo di schedatura su questa basi chiaramente discriminatori".
Le armi della legge e quella delle parola.
"Si, da ebreo esprimo tutta la mia riprovazione".
Dove porta la strada della schedatura ai piccoli rom?
!
"Si comincia cosi e poi si va avanti con l'allontamento dalla scuole, le classi differenziate, le discriminazioni diffuse. Questo pesa terribilmente sul vissuto di un bambino che si sente trattato diversamente dai suoi coetanei, vive come un appestato, carico di ossessioni e nevrosi. E' una ferita che dura una vita".
L'Italia di oggi, quella che si sente rappresentata da Berlusconi, sembra aver preso questa direzione.
"Esattamente la direzione contraria agli obiettivi di integrazione che vogliono dire sopratutto rispetto delle tradizioni e delle culture altrui".
Luzzatto la gente che non condivide che cosa deve fare? Chiedere, provocatoriamente, come fece lei a suo tempo, che vengano prese le impronte a tutti?
!
"Noi, allora reagimmo così. Certo, in questo caso, sarebbe fuori luogo coinvolgere nella protesta i bambini ebrei. I bambini, tutti i bambini, sono, fino a prova contraria, innocenti e devono essere protetti dalla crudeltà degli adulti".
Com'è quest'Italia?
"Un paese che ha perso la memoria".

domenica 13 luglio 2008

Chiedilo al Mahatma

Hai problemi ad arrivare in fondo al mese?Hai litigato con il tuo fidanzato o la tua fidanzata?Problemi in famiglia?Cerchi un lavoro e non lo trovi?Non riesci ad insegnare al tuo cane che la pipì si fa fuori e continua a fartela sul tappeto del bagno?Non sei in grado di mangiare una pesca e ti sporchi fino ai gomiti?Vuoi avere una risposta,un consiglio?Per qualsiasi cosa c'è il Mahatma pronto ad aiutarti!!
Scrivi al Mahatma e lui ti risponderà su "il ghetto".
chiediloalmahatma@gmail.com
chiedilo al mahatma,presto on line!

venerdì 11 luglio 2008

Benvenuti nel Ghetto

Cari lettrici e cari lettori...c'era da aspettarselo.
Prima le menti dei Democratici di Sinistra e quelle de La Margherita si sono fuse nel Partito Democratico,poi quelle di Forza Italia e di Alleanza Nazionale si sono fuse nel Partito delle Libertà.
Le nostre menti si sono fuse e basta.
E' per questa ragione che Io,Mara e Damiano abbiamo deciso di dare vita a questo blog,il Ghetto.Il nome non poteva che essere questo,perchè questo è il nome dei nostri blog personali e perchè c'è riconoscenza verso i bei tempi andati del liceo.
Il nostro obiettivo?Nessuno.Personalmente sarò soddisfatto se almeno un paio di persone ci aggiungeranno ai loro preferiti.
Si parte.Buona lettura.

Andrea


Tutto nasce lontano lontano. Un po’ come nelle favole. Solo che nel nostro caso il cronotopo non è indefinito ed elusivo. Tutto nasce da cinque anni di liceo: Liceo Classico Lorenzo Costa, alla Spezia.
Il Ghetto ha perso degli elementi. Non si è più sui banchi di scuola; non c’è più motivo di identificarci secondo coordinate che vanno dalla distrazione all’ozio più sfrenato – e che qualcuno ci venga a dire che ci mancava autoconsapevolezza.
E’ mutato il contesto, per forza di cose. Ma – almeno così speriamo – permarrà qualche connotato di distinzione. Idee nuove, solo per il gusto di proporle, rubriche originali, interventi controcorrente. Un misto di serietà e spensieratezza, di sorrisi coperti dal pianto e da pianti coperti dal sorriso. Com’è nel nostro stile. E se qualcuno lo capirà, sarà già una grossa soddisfazione. Se qualcuno ci accompagnerà, sarà il nostro viatico. Il nostro fagotto, cui volgeremo lo sguardo per cercar conforto.

Damiano


Devo ammettere che per un solo secondo ho pensato di contribuire a dar vita a qualcosa di sobrio e autorevole…illusione passata subito: Andrea,Damiano e io…no… non è possibile toglierci l’ironia e l’esuberanza nell’affrontare le cose…cosa da grandi, discorsi ‘di un certo livello’,ci mancherebbe, ma con la nostra solita enfasi adolescenziale e ancora quello stupore infantile (seppur infantilmente incazzato) di fronte all’attuale sovvertimento globale…
Risparmio le parole, è un benvenuto non una conclusione e i motivi di questo percorso credo che li capirò a posteriori…forse…

Mara