venerdì 17 ottobre 2008

Dall'alto dei colli/Il....bisogno della mancanza


Cari amici che dire, sui colli piove, diluvia, tuona, tira un vento d’a madona, detto alla spezzina, e la sottoscritta è qui sul letto a scrivere sul suo laptop, proprio come Carrie in Sex and the city.

Oggi voglio parlarvi di un argomento che potrebbe quasi essere definito filosofico, ovvero il bisogno della mancanza.
Si, è inutile che scuotiate la testa, è vero, la vita dell’uomo è fatta di molte cose, tra cui figurano i bisogni e il bisogno che certe cose vengano a mancare. Mi piace pensare che quest’ultimo sia la nemesi del primo.
Succede che, man mano che si cresce, si scopra che ci piacciono determinate cose. A me sin da piccola sono sempre piaciuti i cartoni animati, i trancini del Mulino Bianco, i pennarelli e il vento.
Adoravo stare fuori quando si alzava il vento…Tecnicamente tutte queste cose mi piacciono ancora, ma ho capito che forse non ho così bisogno di loro. Diciamocelo, la cremina al cioccolato dei trancini è fantastica, ma le merendine sono sintetiche, non ci appagano, non quanto un pezzo di torta fatta in casa, o un grappolo d’uva; i pennarelli hanno dei bei colori accesi, sono facili da usare, ma onestamente, quanto ci vuole a sbuchettare il foglio perché si calca troppo mentre coloriamo? Niente! Un minuto e già hai rovinato tutto. Il vento mi scompiglia i capelli, e mi fa andare i bruscolini nelle lenti a contatto, anche se ti fa sentire così libera…e i cartoni animati sono belli, colorati, stimolanti, surreali e tutto quello che vuoi, ma non abbiamo lo stesso livello di immedesimazione.

Ora, a 23 anni capisco che non solo io non ho bisogno di queste cose –trancini, pennarelli,cartoni, il vento me lo devo tenere- non ne ho assolutamente bisogno, ho mangiato trancini per almeno dieci anni, colorato tantissime volte coi pennarelli (che rabbia dover colorare le facce con quel rosa tremendo, sembravano tutti degli ubriaconi), visto davvero molti cartoni….posso anche farne a meno ora. E voglio dire, cartoni, trancini e pennarelli facevano veramente parte di quel numero di cose che migliorano la propria qualità della vita…

Ma voglio dire, ne ho avuto abbastanza no?

Fuori, nel mondo, ci sono i colori a olio, i film, le torte fatte in casa….

La stessa cosa si può applicare a quella musica, quella tv, quel cibo, quelle abitudini di cui noi una volta non potevamo fare a meno, ma che ora….non costituiscono più un bisogno…

Non abbiamo però tutto il tempo del mondo, dobbiamo selezionare attentamente quei piccoli elementi che alzano la qualità della nostra vita….e mi sono accorta che, benché ascoltare Poses di Rufus Wainwright, una mia ben nota ossessione, mi dia una soddisfazione infinita, se io ascolto Poses non posso ascoltare gli Okkervil River, Bob Dylan, gli Smiths o i Le Man Avec les Lunettes…

E allora la cosa più giusta qual è?

Cancellare.
Cancellare la musica che proprio odiate, cancellare la musica che ormai vi auto costringete ad ascoltare per ore e ore, si, Neil Young vi piace, ma quel live alla Massey Hall con Crazy Horse lo odiate, cancellate i bootleg schifosi di qualità infima di Rufus Wainwright, perché tanto la qualità fa talmente schifo che si sente distintamente solo la voce, cancellate i canti di Natale folk e quella tortura cinese che per voi è diventata ascoltare Bright Eyes….

La cosa giusta è privarsi del tutto di quelle piccole cose che una volta adoravamo ma che ora fanno parte della routine….Ci si può privare dei Benvenuti, del Gambero Rosso, di Rolling Stone Magazine, di Radio Capital….Seguite il vostro istinto e anziché guardare prima Easy Driver e poi Linea Blu al sabato pomeriggio uscite e andate a farvi un giro….Se la dormita pomeridiana vi rincoglionisce per tutto il giorno eliminatela, impedite a qualcuno di farvi ascoltare Viva la Vida ancora una volta, sì, perché per una volta avete bisogno della mancanza di queste cose.


Mi ringrazierete, amici!

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