Forse si comprende al
meglio la condizione di un Paese dalle prospettive che esso si trova
davanti. In questa situazione ingarbugliata la soluzione più
caldeggiata e meno improbabile, a quanto pare, è l'appoggio
pidiellino al Pd. Lo vuole Berlusconi perché sa che ciò sancirebbe
la fine politica di un ingombrante rivale. Lo vuole Grillo perché sa
che ciò gli permetterebbe di continuare a protestare e a urlare
all'inciucio, senza assumersi alcuna responsabilità attiva. Lo
vuole, temo, Napolitano perché il ruolo istituzionale, in cui pare
immedesimarsi un po' troppo, gli impone di auspicare una larga intesa
che faccia da argine a una crisi sociale, economica e culturale di
proporzioni inaudite. Preoccupato com'è, ha pure nominato dieci
saggi, che sono così saggi che l'unico vero saggio del gruppo ha
saggiamente detto che non servono a un tubo.
Questo carrozzone triste,
che trascina con sé la condizione larvale della nostra dignità di
cittadini italiani, affonda le sue radici, per una volta per niente
remote, nel quanto mai strumentale rifiuto grillino all'offerta di
collaborazione proveniente dall'unica forza politica disposta al
cambiamento. Sarebbe stata l'occasione per il Movimento di
controllare da vicino l'operato delle forze di governo, contribuendo
attivamente a costruire quella rivoluzione di cui vanno sbraitando da
tempo e, più pragmaticamente, minacciando il Pd di far mancare la
fiducia nel caso di proposte sgradite. Se siamo nella dimensione del
condizionale non è per una errata valutazione politica. È, molto
semplicemente, perché gli intenti del ducetto berciante sono
irriducibili alla prassi parlamentare e alla democrazia
rappresentativa.
Così, mentre torniamo
studenti alla vista della Camera occupata e ci prepariamo, chissà,
ad assistere a un ciclo di lezioni autogestite sui vaccini e
l'omosessualità, ricordiamoci che le commissioni sarebbero già
partite da un pezzo, se i grillini avessero tenuto fede al loro
proposito di cambiare le cose. Già che ci siamo, ricordiamoci anche
che le commissioni hanno senso se esiste un Parlamento in grado di
funzionare e di interloquire con un governo che abbia ottenuto la
fiducia da deputati e senatori.
Speriamo di non doverci
ricordare in futuro di quando Grillo e Berlusconi fecero cascare la
coalizione di centrosinistra nel loro diverso ma uguale trappolone.
In tal caso staremo erigendo un monumento ai caduti.
2 commenti:
Concordo in toto con la tua analisi.
Mi fa piacere che concordi. Grazie.
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