All'indomani della
batosta elettorale subita dal Movimento 5 Stelle, leggo con uno
strano misto di disgusto, ironia e rabbia l'ennesima avvilente
“analisi” politica proposta dal guru Beppe. Evidentemente il
comico che non fa più ridere, per serrare le fila, ha bisogno di
continue contrapposizioni strumentali, prima imperniate sulla
dicotomia casta/società civile, ora su quella poveracci piccoli
imprenditori/dipendenti pubblici oziosi e pieni di agi, il tutto
condito dalla solita litania del complotto dei media e dei poteri
forti. Se Grillo fosse un buon politico, animato da buone intenzioni,
saprebbe che gli stipendi dei dipendenti pubblici sono bloccati dal
2010 e che non si sbloccheranno di sicuro prima del 2014. Saprà
l'allievo di Stiglitz cosa significa il blocco della contrattazione
in termini di perdita di potere d'acquisto?
Ma, al di là del caso
particolare, stupisce in seno al Movimento, o almeno nei suoi
vertici, la totale mancanza di autocritica e di lucidità, qualità,
queste, che li rendono ben degni della politica tradizionale che
pretenderebbero di soppiantare.
Il sincero invito che
faccio ai militanti grillini è di abbandonare la logica del “tanto
peggio tanto meglio”, di smetterla di cercare un immaginario nemico
comune e di litigare sulla diaria e finalmente di smarcarsi rispetto
alla condotta autoritaria e padronale tenuta dal leader berciante,
per iniziare davvero un percorso di maturazione politica, fatto di
dialogo e di costruzione di un'alternativa vera, che possa
permettersi anche di cogliere occasioni che potrebbero non capitare
più.
E ce ne sarebbe davvero
bisogno, cari amici grillini. Perché non so se ve ne siete accorti,
ma pare che Letta ed Epifani siano al settimo cielo per questi
risultati elettorali e, a sentir loro e gli organi di stampa più
spaventati dal cambiamento, tipo il Corriere, le grandi intese sono
state proprio un bell'affare. Pare inoltre che Nitto Palma stia
presentando il nuovo ddl salva-Berlusconi e immaginerete anche voi
l'imbarazzo del Pd, vero? Pare anche che i successi alla
amministrative stiano giustificando una nuova ondata di involuzione
antipartecipativa dentro al Pd, allo scopo di conservare e
cristallizzare le solite rendite di posizione e la vecchia politica
paternalistica e impositiva, che, correggetemi se sbaglio, di rado ha
funzionato ultimamente.
Vi chiedo, amici, siete
ancora convinti di poter cambiare qualcosa in questo quadro
socio-politico che avete contribuito a creare? Perché il contributo
di chi, tra di voi, è animato da buoni propositi e da un'idea di
partecipazione ben diversa da quella vista finora e da quella che
avete praticato sarebbe molto utile.
Altrimenti ci sono sempre
scie chimiche, mooncup e microchip sottocutanei. È solo una
questione di scelte.
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