La cosa splendida del
relativismo è che tutti lo applicano. Forse addirittura Avvenire:
magari avranno individuato nel voto odierno un'inequivocabile
tendenza al rigorismo cattolico. Possibile. Soprattutto se c'è chi
esulta con tanto di titolone sul giornale di partito per due
ballottaggi vinti su tre. Il 66%. Non male. D'altra parte vincere a
Pomezia e Assimino ha un valore simbolico devastante. In particolare
se un paio di mesi prima si è reclamato il diritto di governare in
solitaria.
C'è poi chi legge il
risultato di queste Amministrative come una specie di referendum
confermativo sull'operato del governo. Mi chiedo solo come
interpreterebbe Freud questo inesausto bisogno di autoriconoscimento
identitario. L'inconscio è una roba brutta.
C'è anche la banda della
facciata, quelli che una “bella botta ogni tanto non può che far
bene”. È buffo. Non è la prima che prendono. Forse serviva
perdere persino Treviso, la capitale dei parchi senza panchine.
Rimarrà qualche corno celtico e qualche pillolina blu in memoria dei
vecchi turgidi tempi.
C'è poi chi riesce a
perdere tutto, ma proprio tutto, pur in seguito a una robusta dose di
ricostituenti, oltre che di lifting. Che non bastino più neanche i
medici coi baffi?
In questa multiforme
cantina, in cui tutti i bicchieri sono pieni ma sono già tutti
ubriachi persi, l'unica certezza, mi pare, è la crescita
dell'astensionismo in via proporzionale alle invocazioni alla
partecipazione, troppo spesso gridata senza un contenuto alle spalle
o senza una volontà reale di applicarla e molto poco praticata
realmente. E poi forse possiamo anche dire francamente che alle
Amministrative conta di più chi ha dimostrato nel tempo di avere
piantato radici molto solide, facendo sbocciare rami secchi. Con
occhi un po' meno offuscati si vedrebbe che il potenziale umano e
strutturale del Pd viene ogni giorno mutilato, annichilito e umiliato
da un modello politico non solo superato, ma smentito dalla storia,
perdente, ingiusto. Si vedrebbe, molto banalmente, che quando si
candidano persone preparate, con una proposta seria, chiara e magari
poco spinta dai dirigenti nazionali si può persino vincere.
Il roboante 16-0 non
induca a facili festeggiamenti. Sono pur sempre vittorie avverbiali.
Vittorie da “nonostante”.
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