sabato 1 novembre 2008

Giù dai colli/Cronaca della consegna del Dante d'Argento a Paolo!

Cari amici, ebbene sì, ho avuto una formazione scolastica, come tutti, anzi si può dire che io abbia avuto un’illustre formazione scolastica, anzi tutte le formazioni scolastiche o quasi sono illustri, siamo noi che dai 14 ai 19 anni non siamo illustri manco un po’, e ci frega solo di avere abbastanza tempo da fare un lungo pisolino pomeridiano dopo i Simpson…O forse ero solo io.

I retaggi della mia illustre formazione scolastica sono vari. Tra questi l’improvviso interesse nei miei confronti da parte dei professori agli esami orali, una certa tendenza a usare un linguaggio anche troppo forbito, ma forse è solo colpa di Woody Allen, e un certo interesse per tutto quello che è classico, latineggiante, classicizzante, apuleigizzante, Dante scurreggiante ne fa tante ne fa tante….

Oh oh ecco ora mi sovviene! Dante! Dante e Ulisse! Su questo andava a vertere il discorso del professor Bertini, nostro illustre professore di greco del liceo, in occasione della consegna di un premio aaancora più illustre ma forse mai tanto illustre quanto il professore, il Dante d’Argento.

E quale modo migliore di coniugare Dante e classicità se non parlare di Dante e Ulisse?

È proprio quello che venerdì scorso ha deciso di fare il nostro professore, nel suo Brioni grigio che ben si intonava alla uggiosa giornata spezzina. Il giovane uomo di lettere non perde l’occasione di intercalare i miti della classicità con elementi della sua vita personale, menzionando un suo mito odierno quale Sveva Sagramola, eroica condottiera-conduttrice del programma Geo&Geo. Ancora una volta alla modernità si contrappone la classicità, ed ecco che il nostro eroe decide di imbarcarsi alla volta di Itaca, patria di Ulisse, o come ai professori piace chiamarlo, Odisseo. Senza smettere di ringraziare gli astanti, il nostro eroe moderno, che ha una certa somiglianza con il mitico Asterix il gallico, parte col dirci che Itaca secondo lui non è descritta abbastanza nei poemi omerici, e che ha un personalissimo asso nella manica, il fantastico rapporto qualità prezzo dei ristoranti itacesi! Ma il nostro professore non ha solo nutrito il corpo nella sua epica vacanza, ma anche lo spirito, e passa quindi a parlarci del contenuto di un piccolo museo situato nei colli dell’isoletta, la cui principale attrazione è uno schifo!

Ma no, cosa avete capito, il nostro professore vi sta ingannando, proprio come Odisseo stesso, e schifo altro non è che la traslitterazione dell’analoga parola greca che significa vasetto, ciotola.

Su questo schifo di ciotola (ohohoho) c’è inciso il nome Odisseus, proprio come sulle tazze da colazione dei romani c’è scritto forza Totti, ed ecco che il nostro grecista ci spiega che questa, tra tante altre cose, è la prova che il nostro beniamino Ulisse veniva visto quasi come una divinità, nei tempi antichi, come un mito, un orgoglio dell’isola….

E Ulisse, prima di essere descritto in Dante come un…diciamo uno stronzo, era stato ritratto nell’epica antica come un tipo astuto, uno che anche quando non fa la cosa giusta, la fa. Uno che anche vestito da mendicante riesce a farsi trattare da signore dal porcaro Eumeo. Ebbene, questa dote persuasiva di Ulisse in Dante rimane, ma in senso negativo, Ulisse fa un po’ quello che gli pare, e questo provoca una certa disapprovazione ma anche un certo fascino da parte del poeta fiorentino nei confronti di Odisseo….Per capire i motivi della disapprovazione bisogna andare indietro nel tempo e calarsi nella mentalità del Medioevo, in cui non valeva più la regola vigente nell’antichità per cui danneggiando i propri nemici non si faceva del male, bensì del bene….

È una questione affascinante e vorrei che il nostro professore avesse potuto parlarne più a lungo, perché ragazzi, con le sue parole ci ha rapiti più di…… Piero Angela quando comincia a parlare delle Terme di Caracalla! Ohhhhhh……

*cecidere manus*

Solo magari selaprossimavoltaaleggereprendonounaattricedecente
iltipoconlaborsagiallanonsiaddormenta…..

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sabrina... è bellissimo!!! Sono senza parole come una barzelletta della settimana enigmistica!!!
Su Isabella però non sono d'accordo: se l'è cavata egregiamente.
Un altro motivo per farvi i complimenti è che siete un blog in cui gente che parla o addirittura fa letteratura non compie errori di ortografia... è rarissimo, sai?
(Buona Scuola, eh???) Paolo