lunedì 30 novembre 2009

New Moon, ossia quando i film cambiano genere

Deludere aspettative inesistenti è pressoché impossibile, ma New Moon è riuscito nell'ardua impresa. Con la visione del film tutti i pregiudizi e gli snobismi pseudo-intellettuali che accompagnano l'acquisto del biglietto si rivelano non solo assolutamente fondati, ma anche in un certo senso gratificanti, in virtù della soddisfazione che reca inevitabilmente con sé il “te l'avevo detto io” finale.
Breve ricapitolazione del primo episodio della saga, a beneficio dei fortunati che ne hanno evitato la proiezione, ma che deliberatamente intendono autoinfliggersi la visione del secondo: Bella si trasferisce da Phoenix, la ridente e soleggiata capitale dell'Arizona, a Forks, nello Stato di Washington, una cittadina più piovosa di Spezia, più afflitta dalla nebbia di Asti e Alessandria e più umida di Pechino, in cui evidentemente la non proprio temperata fascia climatica ha provocato le più sorprendenti mutazioni genetiche. In tale posto ameno vive il padre, separato dalla moglie da trentadue anni, che a malapena riconosce la figlia e che impiega tutto il film a impararne il nome – e fortuna che il cognome è lo stesso. Nella nuova scuola Bella si distingue, oltre che per la carnagione terrea e per l'espressione perennemente avvilita, per essere la persona più scontrosa, introversa e inquietante mai iscrittasi, se non ci fosse a competere con lei un ragazzo alto, statuario e dallo sguardo spermico, di nome Edward Cullen, prototipo slavato e inconcludente del Byronic Hero. Il teen drama, perché di questo si tratta, ruota intorno allo svelamento dell'identità del figaccione compiaciuto, che si manifesta finalmente come ciò che realmente è, vale a dire un vampiro. Niente di drammatico, per l'amor del cielo: questi vampiri – lui e la sua famiglia, i Cullen - non solo non vengono arrostiti al sole ma brillano come Swarovski, non solo possono vivere per l'eternità, non solo vanno benissimo a scuola perché la ripetono incessantemente da quando Carlo Magno l'ha introdotta, non solo vanno più veloci di un Boeing 747, ma oltretutto sono completamente innocui in quanto “vegetariani”. Non che il buon Edward non senta talora la necessità di mordicchiare qua e là la bella Bella, ma, da buon essere razionale qual è, predica e pratica la continenza. Insomma, il tenebroso non morto, mostrato il suo vero volto di homo protettivo, potenziale coniuge fedele, nonché principesco salvatore, si tramuta nel partito perfetto, che la nostra eroina non si fa sfuggire. Il contorno d'azione, tanto per ingraziarsi il pubblico ramboide e stalloniano, è puro pretesto e vede il prode vampiro scontrarsi, e spuntarla, con un gruppo di consanguinei – e lo si può ben dire – nomadi, famelici e piuttosto incazzati, capeggiati da un negrone che sembra Seedorf e che farà la fine della porchetta arrostita nel secondo episodio.
Orbene, chi si appresta alla visione di New Moon può tranquillamente prescindere da Twilight: nel migliore dei casi la conoscenza di quest'ultimo sarà ininfluente. Certo, se l'obiettivo di registi e produttori è quello di far risaltare a posteriori la pellicola precedente, non c'è dubbio che il risultato sia riuscito.
È il compleanno di Bella, e da buona assertrice della asocialità, pretende che nessuno la festeggi. Ma i Cullen, che quanto a bon ton non hanno nulla da invidiare alla regina Elisabetta, organizzano a casa loro una festa per lei; nel tentativo di aprire uno dei regali ricevuti la ragazza si ferisce un dito, da cui sgorga istantaneamente una goccia di sangue. Al che Jasper, già ontologicamente arrapato e in più stimolato dall'odore del sangue, fa per scagliarsi sulla fidanzata del fratello per assaporarne la fine fragranza. Ma Edward, valoroso e soprattutto astutissimo, la afferra e la lancia quattrocento metri più in là, segnando contemporaneamente il record olimpico nella specialità del lancio del peso e provocando ferite semi-mortali accompagnate dalla fuoriuscita di ettolitri di sangue che, ora sì, arrapano la famiglia Cullen nella sua quasi totale interezza. Per evitare di trasformare la festeggiata nella torta, si allontanano tutti tranne il capobanda, Carlisle, di professione medico chirurgo e specializzando in dietologia, che ricuce Bella come se fosse un cuscino. Tutto bene? Ma certo che no. Edward scopre con gioconda sorpresa che una relazione tra un vampiro e un essere umano potrebbe provocare qualche guaio e decide di esiliarsi e seguire la sua famiglia nella transumanza verso i monti abruzzesi. Così prende avvio lo psicodramma della nostra eroina che passa le sue giornate a contar le piume ai beccaccini, dimenticando di rispettare le più comuni norme igieniche e di dimostrare il benché minimo cenno di interesse verso qualunque coetaneo che non dia segni di mutazione genetica o instabilità psichica. La svolta si verifica quando finalmente la tetra e sconsolata fanciulla prende il coraggio a due mani e decide di andare a fare shopping con un'amica semi-normale e pertanto totalmente insignificante: ma sulla via del ritorno, quando un gruppo di motociclisti le invita a cazzare i loro spinnaker, Edward si manifesta ed esorta la sua donzella a girare al largo. Comincia a questo punto la fase masochistica della protagonista che, in ordine meramente cronologico, si fa un giro a tutta velocità in groppa al rider più brutto e infoiato del circondario, costruisce assieme a Jacob, l'amico cheyenne bello solo “con la testa svitata”, una moto da cross perfetta ricavandola da un ammasso di bulloni e ruggine pronto per il macero, si schianta come una vera imbecille con il veicolo appena costruito e infine si lancia da una scogliera alta come il Pirellone dritta dritta nel mare in tempesta. Tangibile frustrazione per chi come me avrebbe sperato che la Tania Cagnotto degli psicotici centrasse uno scoglio in piena fronte nella fase di ingresso in acqua. In questi frangenti la regia si sofferma, oltre che sul rapporto tra Bella e Jacob, all'insegna della riluttanza/indecisione di lei e dell'attizzamento inverecondo di lui, sul corso di formazione intrapreso da quest'ultimo per diventare una provetta guardia forestale, corso che ha come esito finale la trasformazione dell'abile meccanico pellerossa in un lupo stizzoso e ringhiante.
Torna Alice, la sorella di Edward accanita consumatrice di funghetti allucinogeni: a Bella comunica che il fratello è in viaggio verso Volterra per suscitare l'ira dei Volturi, affinché pongano fine alla sua esistenza. Come si procede? Semplicissimo: basta commettere la più grande baggianata che un vampiro possa fare, cioè rivelarsi pubblicamente per quel che si è. Bella non perde tempo: liquida Jacob lanciandogli una pallina colorata e si mette in macchina con Alice. Le due novelle Thelma e Louise giungono in Italia in quaranta secondi e trentotto decimi, bypassando e irridendo gli autovelox della Polizia Stradale, e sventano il grande passo. Tutto finito? Macché. Inspiegabilmente i Volturi, cioè i Berlusconi Fini e Schifani del mondo dei non morti, chiamano a rapporto la coppia appena riformatasi. Senza alcuna connessione logica, Aro, il presidente del consiglio, meglio noto per la schizofrenia e la risata compulsiva, tenta di torturare Bella e fa torturare Edward, salvo poi lasciarli andare quando ormai lo spettatore si è appassionato all'idea di vederli finalmente tutti stecchiti. Col ritorno a casa si aprono nuovi inquietanti interrogativi: come l'avrà presa Jacob, che oltre a odiare Edward perché sta con Bella lo odia aprioristicamente perché è un vampiro? Come starà il padre apprensivo che ha assistito inerte alla sparizione della figlia per giorni e giorni? Dov'è il bagno più vicino per andare a vomitare? Ma si assiste soprattutto alla problematizzazione di un aspetto davvero fondamentale dell'intera vicenda, ossia la trasformazione di Bella in vampiro: come verrà decisa la cosa? La morderà Jasper colto da un nuovo repentino accesso di voluttà? La morderà un Volturo per decreto ministeriale? Non verrà trasformata perché Edward pensa che perdere l'anima tutto sommato non sia una fregatura da poco? Certo ci saranno almeno altre due ore di psicologismi gratuiti e battute da quattro soldi. Invece no. Il regista deve aver dato un occhio all'orologio e aver esclamato “s'è fatta una certa!” e ha deciso di risolvere la cosa per alzata di mano. Bella verrà trasformata dal suo ragazzo, con reciproca piena soddisfazione libidica. Ma il prode vampiro ha ancora un asso nella manica: la morderà, ma a una sola condizione, - pausa di venti minuti, che spiega la lunghezza del film - quella di sposarlo. Titoli di coda.
Il successo in termini prettamente numerici del lavoro di Chris Weitz spiega di per sé la totale mancanza di buon gusto del pubblico italiano e internazionale. A una regia da videoclip, in perenne movimento e del tutto indifferente ai passaggi logico-consequenziali, si accompagnano dialoghi da romanzo rosa. Le pretese tirate introspettive si risolvono in una stucchevole parata di conformismo spiccio, dove a regnare è il culto dell'apparenza rivitalizzato da uno pseudo-romanticismo buono, forse, a conquistare cuoricini fragili e inappagati. La trama, e questo chiama in causa soprattutto il romanzo, si limita a riproporre la stereotipo dell'uomo bello e impossibile, privo di difetti fisici, caratteriali e pure immortale, la cui sola assenza genera fantasmi, turbe, mostri mentali. La donna si riduce a misera proiezione del compagno, a pura attesa del momento in cui la scontata riconciliazione possa far recuperare il motivo di esistere. Detestabili anche i manifesti sottintesi perbenisti che accompagnano le scene potenzialmente sensuali e pruriginose, frustrandone la vitalità e lasciando inespressi ma estremamente palesi gli ammonimenti al farlo solo dopo il matrimonio e solo a fini procreativi – e attenzione, a tal proposito, ai sequels.
Restano, ed è davvero tutto, una colonna sonora apprezzabile, neanche sfruttata poi benissimo, e una non voluta e non programmata verve comica, quella sì da vivere pienamente e intensamente. Quando ci si avvicina così tanto allo squallore, è inevitabile: ci si rende risibili.

9 commenti:

Andrea ha detto...

Non che mi sia accorto oggi che tu sai scrivere bene...ma questo pezzo è fantastico!!! :)

Linda ha detto...

La devi smettere di copiarmi i post! :P ;)

Damiano ha detto...

Devo riconoscere un certo debito nei tuoi confronti per quanto concerne il "coinquilinaggio".. e cito un'autoritas in merito :D Ma sulla recensione non puoi avanzare alcun diritto.. :P
Grazie Andre, ma è tutto merito del film!

Anonimo ha detto...

Dispiace dirlo ma questa saga di Twilight-New Moon ecc. fa veramente cagare...e meno male che c'è qualcuno che lo dice.. certo ci è toccato vederla anche questa volta.. e poi criticano il cinepanettone :)

Andrea ha detto...

@Damiano:Se è merito del film,se questi film ti stimolano cosi, la prossima volta invece che andare a vedere un film di Tornatore, Almodovar o Allen, andiamo a vedere un film di Calà...

@Paolo:Permettimi eh...ma da te non si accettano giudizi sul film :)
Giusto un paio di settimane fa ho avuto modo di vedere alcuni titoli presenti nella tua videoteca :D
(ma forse sono film registrati da Chiara :) ).

Linda ha detto...

Va bene, per stavolta sei assolto ;)

Unknown ha detto...

un'ottima recensione del film....aspettiamo il prossimo per farci altrettante risate!!!!
da ricordare la scena in cui la bella Bella corre come Heidi per il bosco con Edward,allegra capretta, al suo seguito!!!
ps: se questa recensione è scritta bene, la prox sarà da Pulitzer!!!!! :)

Damiano ha detto...

Errata corrige: naturalmente sopra autoritas è auctoritas..

Caro Paolo, il film fa cagare. Però non facciamo paragoni con il cinepanettone. Avessi Boldi davanti al naso lo strozzerei con le mie mani..
Intanto aspettiamo con ansia di gettare al vento altri 7,50 euro per l'attesissimo Eclipse. A tal proposito ho letto che il film sarà meno introspettivo di New Moon. Sono davvero curioso di capire come ciò potrà avvenire......

Sabrina ha detto...

:-DDDDDDD prossima volta vengo anche io!pulitzer per damiano, concordo!