lunedì 2 novembre 2009

Alda Merini



Ieri ci ha lasciato Alda Merini. Mi piace ricordarla con una canzone che Roberto Vecchioni le ha dedicato.




"Canzone per Alda Merini", Roberto Vecchioni (1999)
Noi qui dentro si vive in un lungo letargo, si vive afferrandosi a qualunque sguardo, contandosi i pezzi lasciati là fuori, che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori. Io non scrivo più niente, mi legano i polsi, ora l’unico tempo è nel tempo che colsi: qui dentro il dolore è un ospite usuale, ma l’amore che manca è l’amore che fa male. Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato; ogni amore della vita mia ogni amore della vita mia è cielo è voragine, è terra che mangio per vivere ancora Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana, com’è dolce il ricordo di Dino Campana; perché basta anche un niente per essere felici, basta vivere come le cose che dici, e di vederti in tutti gli amori che hai per non perderti, perderti, perderti mai. Cosa non si fa per vivere, cosa non si fa per vivere, guarda… Io sto vivendo; cosa mi è costato vivere? Cosa l’ho pagato vivere? Figli, colpi di vento… La mia bocca vuole vivere! La mia mano vuole vivere! Ora, in questo momento! Il mio corpo vuole vivere! La mia vita vuole vivere! Amo, ti amo, ti sento! Ogni uomo della vita mia era il verso di una poesia perduto, straziato, raccolto, abbracciato; ogni amore della vita mia ogni amore della vita mia è cielo è voragine, è terra che mangio per vivere ancora.

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