mercoledì 19 giugno 2013

Facsimile di “critica razionale” a Beppe Grillo

                                                                                               [Luogo e data (nel calendario peppiano)]

Caro Beppe,
             so perfettamente quanto tempo dedichi all'attività politica, direttamente dalla tua villa di Sant'Ilario (“che non si trattava di un missionario”), e so con quanta passione ti fai carico di tutti i problemi del Paese, sostenendo, da solo, sulle tue spalle, come un novello Atlante, il peso di una nazione: le disgrazie dei nullatenenti, degli esodati, dei cassaintegrati, dei finanziatori della politica che avevano perso il lavoro a causa delle leggi staliniste della Casta, degli immigrati a cui consigli giustamente di stare a casa loro, dei poveri Italiani vessati da un apparato statale veterocomunista e inciucista. Ti seguo da prima che ti mettessi a spaccare i pc sul palco. Ho seguito con vibrante passione le tue battaglie sul mooncup e sulle scie chimiche. Non ho mai guardato un talk show e non ho mai parlato con qualcuno che non fosse del M5S. Odio Floris e leggo solo Il Fatto Quotdiano e il tuo blog. Questo, a scanso di equivoci: non sono un dissidente e non sono un traditore. Non sono di destra né di sinistra. Ma soprattutto non sono di sinistra.
Se ti scrivo è per condividere con te una critica razionale e ben argomentata, non tale da suscitare il tuo, peraltro sempre legittimo, sospetto, né, tanto meno, la tua indignazione. Vorrei che il M5S fosse un partito più unito e coeso, in particolare su alcuni argomenti chiave del nostro operato. Mi riferisco alla comunicazione e all'immagine che diamo di noi all'esterno. In tal senso vorrei che la tua capigliatura assomigliasse molto di più a quella di Casaleggio e a quella del tuo autista. Non dico questo per dare sfoggio di un esercizio meramente estetico fine a se stesso, ma per suggerire di tornare all'antica compattezza, anche e soprattutto esteriore. In tal senso se tutti i nostri parlamentari avessero la chioma fluente del caro Casaleggio o del carissimo autista, daremmo certamente un'immagine molto migliore e molto più rassicurante ai nostri elettori. Capisco d'altra parte le difficoltà a cui va incontro la mia proposta: come si fa con Vito Crimi? La risposta è molto più semplice di quello che sembra: ci facciamo mandare vagonate di Crescina. Noi potremmo essere i loro nuovi uomini immagine e, in cambio, loro potrebbero finanziarci le prossime campagne elettorali. Tanto la casta ha sbloccato i finanziamenti privati ai partiti, senza un limite massimo consentito. Pensaci, Beppe. Secondo me questa proposta ricompatterebbe le nostre truppe.
Con un ossequioso e amorevole abbraccio,

  [Firma digitale e foto del marchio nero]

Nessun commento: