[Luogo e data (nel calendario
peppiano)]
Caro Beppe,
so
perfettamente quanto tempo dedichi all'attività politica,
direttamente dalla tua villa di Sant'Ilario (“che non si trattava
di un missionario”), e so con quanta passione ti fai carico di
tutti i problemi del Paese, sostenendo, da solo, sulle tue spalle,
come un novello Atlante, il peso di una nazione: le disgrazie dei
nullatenenti, degli esodati, dei cassaintegrati, dei finanziatori
della politica che avevano perso il lavoro a causa delle leggi
staliniste della Casta, degli immigrati a cui consigli giustamente di
stare a casa loro, dei poveri Italiani vessati da un apparato statale
veterocomunista e inciucista. Ti seguo da prima che ti mettessi a
spaccare i pc sul palco. Ho seguito con vibrante passione le tue
battaglie sul mooncup e sulle scie chimiche. Non ho mai guardato un
talk show e non ho mai parlato con qualcuno che non fosse del M5S.
Odio Floris e leggo solo Il Fatto Quotdiano e il tuo blog. Questo, a
scanso di equivoci: non sono un dissidente e non sono un traditore.
Non sono di destra né di sinistra. Ma soprattutto non sono di
sinistra.
Se ti scrivo è per
condividere con te una critica razionale e ben argomentata, non tale
da suscitare il tuo, peraltro sempre legittimo, sospetto, né, tanto
meno, la tua indignazione. Vorrei che il M5S fosse un partito più
unito e coeso, in particolare su alcuni argomenti chiave del nostro
operato. Mi riferisco alla comunicazione e all'immagine che diamo di
noi all'esterno. In tal senso vorrei che la tua capigliatura
assomigliasse molto di più a quella di Casaleggio e a quella del tuo
autista. Non dico questo per dare sfoggio di un esercizio meramente
estetico fine a se stesso, ma per suggerire di tornare all'antica
compattezza, anche e soprattutto esteriore. In tal senso se tutti i
nostri parlamentari avessero la chioma fluente del caro Casaleggio o
del carissimo autista, daremmo certamente un'immagine molto migliore
e molto più rassicurante ai nostri elettori. Capisco d'altra parte
le difficoltà a cui va incontro la mia proposta: come si fa con Vito
Crimi? La risposta è molto più semplice di quello che sembra: ci
facciamo mandare vagonate di Crescina. Noi potremmo essere i loro
nuovi uomini immagine e, in cambio, loro potrebbero finanziarci le
prossime campagne elettorali. Tanto la casta ha sbloccato i
finanziamenti privati ai partiti, senza un limite massimo consentito.
Pensaci, Beppe. Secondo me questa proposta ricompatterebbe le nostre
truppe.
Con un ossequioso e
amorevole abbraccio,
[Firma digitale e
foto del marchio nero]
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