lunedì 31 dicembre 2012

L'anno che verrà

Si chiude tra poche ore il 2012. Si chiude con Andrea Calevo liberato: e non poteva esserci notizia migliore. Si chiude, parallelamente, con il discorso di fine anno di Batnan, con i suoi deliri da ottuagenario ingrifato, mera riproposizione di un sé troppe volte messo nelle condizioni di fare danni. Nefasti auspici per un 2013 quanto mai cruciale nella storia della nostra repubblica. Agli elettori toccherà decidere cosa fare di questo paese. Tante, troppe le opzioni e i mondi possibili. Dal liberismo spietato e iniquo propugnato da rimpiattino-Monti, al contestazionismo facile, improduttivo e distorto di Ingroia & co. Nel mezzo, si fa per dire, le buffonerie di due comici che non fanno più ridere, diversi ma uniti per vocazione, proposta politica, schiamazzi beceri, decaloghi, epurazioni e "soluzioni" per la crisi. Alle spalle dell'allegro cancan campeggia lo spettro dell'ingovernabilità, frutto dell'atavica frammentazione della politica nostrana e, ancor di più, di una legge elettorale che solo un leghista poteva concepire, oltre che da rincorse troppo spesso proficue a posti remunerativi nel nome dell'inflessibilità e dell'incorruttibilità, sempre naturalmente disattese.
Auguriamocelo davvero. Un buon 2013.

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