mercoledì 9 dicembre 2009

Rai-Sport, informazione e fair play.


Sabato pomeriggio, navigando sul sito della Gazzetta dello Sport, osservo una notizia riguardante una partita del campionato di calcio di Serie B; l'articolo riguarda un bel gesto di fair play, merce sempre più rara nel mondo del calcio italiano. La gara in questione è Ascoli-Reggina e l'episodio, in breve, è il seguente: al 20' del primo tempo i padroni di casa segnano approfittando dell'infortunio di un avversario, così, alla ripresa del gioco, l'allenatore dell'Ascoli Bepi Pillon(ex calciatore dello Spezia,vedi foto) ordina ai suoi di fermarsi e lasciar segnare la Reggina, ristabilendo la parità. Per la cronaca tanta sportività non viene premiata, in quanto i calabresi chiudono il match sul 3-1. A quel punto accendo il televisore e mi sintonizzo su Rai Tre, per vedere con i miei occhi quanto è successo sul campo, nella trasmissione di Rai Sport dedicata alla Serie B.
In effetti riscontro che quanto ho letto sulla Gazzetta corrisponde a verità, ma, una volta iniziati i commenti, non credo alle mie orecchie. I commentatori presenti in studio criticano severamente quanto accaduto, definendolo un episodio di falso fair play, sostenendo che l'essersi fermati per far segnare l'avversario abbia rappresentato una violazione della regola fondamentale del calcio, cioè quella di giocare sempre al massimo delle proprie possibilità; auspicano altresì l'intervento della Federazione, che faccia luce su eventuali irregolarità.
Al di là del modo in cui ognuno possa intendere lo sport, e più in generale la sportività, credo che un gesto di fair play sia comunque, se non da elogiare, almeno da rispettare , specie se costa la vittoria a chi lo compie. Premesso che le opinioni sono strettamente personali e che ognuno può pensare ciò che meglio crede, concludo con una piccola riflessione: se quello di sabato è un gesto di scarso fair play, cosa sono allora quelle interviste intrise di banalità e condizionate totalmente dal risultato che vediamo fare agli allenatori al termine delle gare, specialmente quelle della Nazionale? e che dire del fair play del commissario tecnico dell'Italia che si sottrae alle domande del cronista di turno senza che ciò comporti la benchè minima critica? E che dire poi di quel tifo spudorato e di quei commenti del tutto privi di obiettività durante le partite dell'Italia o delle italiane nelle coppe, salvo poi rimangiarsi tutto in caso di sconfitta?
Forse, nel mio caso, si tratta dello scarso fair play di chi ascolta.

1 commento:

Damiano ha detto...

Lo stato del giornalismo in Italia è, con un eufemismo, insoddisfacente. E il fatto che il giornalismo sportivo sia meno dannoso rispetto a quello politico non lo rende meno scadente...