sabato 18 giugno 2011

Salviamo la paleografia greca!!!

E' già da tempo ormai che si vedono gli effetti imbarazzanti dei tagli scriteriati all'università pubblica e quello che sto per porre alla vostra attenzione è solo uno dei tanti. Dal prossimo anno accademico all'Università di Pisa non sarà più attivato il corso di Paleografia greca né in forma retribuita né in forma gratuita (come è accaduto nel 2010). Incollo di seguito l'appello che si trova sul sito www.firmiamo.it e vi esorto a sostenere questa causa importantissima se vogliamo che l'università e la cultura in Italia siano ancora sinonimo di alta qualità.
Salviamo la Paleografia greca a Pisa

"L’insegnamento di Paleografia greca è stato cancellato con rammarico dalla Laurea Magistrale in Filologia e Storia dell’Antichità (FISA) della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Pisa. Nell’anno accademico 2011-2012 tacerà.
L’insegnamento di Paleografia greca è stato ricoperto a Pisa dal Prof. Ernesto Berti e dopo un periodo di esercitazioni è ripreso nell’anno accademico 2005-2006 con incarico a contratto, in un primo tempo retribuito, per anni 4, poi gratuito, in seguito ai tagli ai finanziamenti dell’Università Statale italiana.
Nel corrente anno accademico è stato tenuto con contratto gratuito, per il prossimo anno accademico non verrà attivato né in forma retribuita né in forma gratuita.
Si tratta di una scelta grave per l’Università di Pisa, che ha sempre avuto un’Antichistica di eccellente livello e si avvale della compresenza e collaborazione con la Scuola Normale Superiore di Pisa. L’insegnamento di Paleografia greca garantisce il raggiungimento di elevate abilità nella lettura e nella datazione dei manoscritti greci bizantini, che trasmettono la filosofia, il teatro, la storiografia, l’oratoria e il testo sacro (per l’esame di quest’anno è prevista la lettura di trenta brani nei manoscritti), e consente di ottenere solide competenze nello studio della scrittura libraria greca a Bisanzio e da Bisanzio all’Italia, fino all’affermarsi della stampa e oltre.
Le biblioteche italiane, di ogni città, conservano gran parte dei manoscritti greci bizantini approdati in Occidente con gli umanisti italiani e/o migrati in Italia con gli eruditi greci dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453.
Non solo. La conoscenza di una disciplina specialistica che permette la lettura, la consultazione, lo studio, di materiale conservato in Italia, in Europa, di seguito, ma anche in diversi luoghi nel mondo, dal Monte Athos a Mosca, al Canada, agli Stati Uniti, può aprire prospettive di ricerca, di lavoro per i giovani, numerosi, che si impegnano negli studi paleografici e nelle discipline dell’Antichistica, oltre a fornire un utile supporto per le discipline correlate, la filologia, la storia della tradizione manoscritta, la diplomatica. Per concludere, sia le discipline del libro sia le discipline letterarie, scientifiche e filosofiche. Gli autori trasmessi attraverso i libri manoscritti e artificialiter scripti.
La Biblioteca Universitaria di Pisa conserva preziose cinquecentine di autori classici.
Allo Studio pisano nel corso del Quattrocento sono stati attivi, a diverso titolo (basti pensare a Giovanni Scutariota, il copista di Marsilio Ficino), alcuni dei massimi esponenti dell’Umanesimo.
Pisa, come è noto, ha avuto ancor prima, nel Medioevo, un ruolo di primo piano negli scambi con l’Oriente. Il notaio pisano Burgundione soggiornò a Costantinopoli sia nella prima metà sia nella seconda metà del secolo XII e condusse le sue traduzioni sui monascritti di Ioannikios, l’umile grammatico del quale leggiamo i manufatti con le note di Burgundione in margine (Laur. Plut. 81.18, Aristotele, quest’anno).
Una petizione a sostegno dell’insegnamento della Paleografia greca a Pisa rappresenta un atto di civiltà per la città, per il nostro paese, per tutti".

http://www.firmiamo.it/salviamo-la-paleografia-greca-a-pisa

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