domenica 6 novembre 2011

alluvione a Genova



Trovo discutibili le critiche a Marta Vincenzi, sindaco di Genova. (Specialmente quando certe critiche arrivano nei talk show televisivi da personaggi che non conoscono il nostro territorio e le sue specificità.)
La mia impressione è che qualsiasi provvedimento la giunta genovese avesse preso riguardo l'allerta meteo prevista per lo scorso venerdì, sarebbe stato inadeguato. Certi eventi sono eccezionali e proprio perchè tali, imprevedibili.

Per fare un esempio, si parla tanto della decisione del comune di Genova di tenere le scuole aperte, sostenendo che la chiusura avrebbe abbassato il numero delle vittime. Chi lo dice è in grado di provarlo? Scuola chiusa significa che potenzialmente venerdì la popolazione scolastica genovese poteva essere a zonzo per la città. In caso di un'ondata di piena improvvisa come quella del torrente Fereggiano, cosa sarebbe accaduto se i bambini fossero stati a fare la spesa coi nonni o i genitori?
(Tanto per la cronaca, il giorno dell'alluvione nella provincia spezzina, il 25 ottobre, nonostante l'allerta meteo, le scuole erano aperte. Non ci sono state vittime tra gli scolari.)

Altra cosa. Si dice che la Vincenzi non abbia fatto abbastanza per la messa in sicurezza dei torrenti genovesi. Forse è vero. Chi lo dice sa anche per mettere in sicurezza i torrenti genovesi serve una cifra vicina ai 500 milioni di euro? E un comune dove li prendi tutti questi soldi? Ci mettiamo in testa che gli enti locali possono fare veramente poco con le risorse a loro disposizione? Servono investimenti a livello nazionale. E non solo per Genova, pure per la Spezia, per il Ponente ligure e per tutto il resto del nostro paese.

3 commenti:

Damiano ha detto...

Ciò che dici mi sembra del tutto condivisibile. La chiusura delle scuole è a prima vista la cosa più ragionevole da fare: in realtà però non si sa mai veramente come possono andare le cose. In casi come questi, se davvero si conosce in anticipo la portata degli eventi, si deve semmai imporre la chiusura di scuole, uffici e traffico, in modo da mettere tutti nelle condizioni di rispettare l'allerta e tapparsi in casa.

Andrea ha detto...

la portata degli eventi non la conosceva nessuno.nemmeno la protezione civile.ti basti pensare che quest'ultima in un bollettino emesso alle 12 di venerdì diceva che lo stato del fereggiano era di pericolosità medio bassa. è esondato poco dopo le 12.15.

Damiano ha detto...

Sì, in effetti la violenza e la rapidità di fenomeni di questo tipo non è prevedibile: e lo dimostra il fatto che per allagare Genova ci sono voluti circa 15 minuti. Dico solo che nei panni di un Comune, e, sia chiaro, non è una situazione semplice, probabilmente bloccherei la città proprio per evitare che mi si addebitino le morti dei miei concittadini. In ogni caso, ci sarebbe da riflettere seriamente sui cambiamenti climatici che stiamo sperimentando sulla nostra pelle e su ciò che questi comportano anche in termini di prevenzione e percezione del pericolo da parte delle persone. Detto questo, si dovrebbe affrontare seriamente anche le altre questioni, come la speculazione edilizia, l'abbandono del territorio, la pulizia di canali e torrenti, che sono, appunto, concause. Il risultato di tutto questo è lo spettacolo davvero poco edificante che abbiamo davanti agli occhi.